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Inventiamo l'amore (1938)

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Inventiamo l'amore (1938)



Regia/Director: Camillo Mastrocinque
Sceneggiatura/Screenplay: Michele Galdieri
Interpreti/Actors: Evi Maltagliati (Anna), Gino Cervi (Carlo), Sergio Tofano (Borghetti), Clelia Matania (Elsa), Ivana Claar (Elena), Amelia Chellini (Aida Biancardi), Guglielmo Sinaz (Carboni), Eugenio Cappabianca (Amedeo Villa), Anna Capodaglio (zia Amalia), Guglielmo Barnabò (Tonino Biancardi), Giuseppe Pierozzi (sig. Fiorini), Vasco Creti (zio di Carlo), Agostino Salvietti (usciere, ex attore del muto), Nicola Maldacea (signore anziano che balla la conga), Desiderio Nobile [Rio Nobile] (corteggiatore di Anna alla festa), Gianni Agus (invitato alla festa), Lina Marengo (invitata alla festa), Otello Toso (primo giocatore di biliardo), Alfredo Varelli (secondo giocatore di biliardo), Massimo Serato (giocatore nella sala da biliardo), Fedele Gentile (venditore di giornali alla stazione), Cesare Zoppetti (veterinario), Armando Guarneri, Angelo Montagna, Lora Gnudi, Ferruccio Manzetti, Giovanni Rosa
Fotografia/Photography: Massimo Terzano
Musica/Music: Ezio Carabella
Scene/Scene Design: Carlo Enrico Rava
Suono/Sound: Giuseppe Caracciolo
Montaggio/Editing: Eraldo Judiconi [Eraldo Da Roma]
Produzione/Production: Scalera Film
Distribuzione/Distribution: Scalera Film
censura: 30464 del 31-12-1938
Trama: Avendo ricevuto in eredità centomila lire, Carlo decide di lasciare Urbino, sua città natale, e di trasferirsi assieme alla fidanzata Anna a Roma. Qui i due sperano di riuscire a fare del cinema, lui come sceneggiatore, lei come attrice. Ma, appena arrivati in città, i giovani sono subito vittime di un raggiro: promettendo loro un facile e rapido cammino verso la fama e il successo, dei truffatori riescono infatti a sottrarre del denaro agli sprovveduti fidanzati. In seguito, un ricco ex muratore si invaghisce di Anna e, nella speranza di averla per sé, si offre di finanziare un soggetto scritto da Carlo. Dal canto suo, il giovane provinciale fa la corte a una star del cinematografo nella speranza di farsi strada nell'ambiente. Ma, quando i soldi a loro disposizione finiscono e si fa avanti uno strozzino, Anna e Carlo decidono di abbandonare Roma e i loro sogni di gloria per fare ritorno a casa, dove potranno finalmente sposarsi e riacquistare la tranquillità perduta. Così, i due ragazzi se ne vanno, camminando abbracciati verso l'orizzonte.

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